venerdì 4 dicembre 2009

Per grandi e piccini

Lettura a colori, favole e fumetti negli ultimi giorni. Felici esiti dei suggerimenti amicali.

I dolori sono mostriciattoli in bianco e nero che si dondolano e si aggrappano alle pieghe della nostra pancia mentre creature sbilenche, mostri depressi, animali improbabili popolano i racconti di Roman Dirge (I mostri nel mio pancino – Elliot ed.): la traduzione delle rime talvolta arranca, ma le sfumature di grigio, i vuoti occhietti tondi pieni di sgomento che popolano le pagine colmano tutte le lacune.

Semplicemente perfetto, ma di una semplicità che è profonda e intensa e complessa è l’albo di Wolf Erlbruch La grande domanda (edizioni e/o). Le grandi figure a collage si stagliano sul bianco caldo del foglio, spazio illimitato oltre il margine di cartoncino… Poetico, se significa emozionante e straniante, ma più solare, meno struggente de L’anatra, la morte e il tulipano, che resta il mio preferito.

A conferma delle piacevoli sensazioni ricavate dalla lettura di Animals, Bastien Vivès con Il gusto del cloro (Blackvelvet ed.) descrive tutto un ventaglio di emozioni quotidiane, banali, una storia fatta di silenzio e eventi minimali, in un esercizio quasi monocromatico dove spesso il tratto lascia il passo alle macchie compatte di colore.

Ho trovato belle le storie ma poco nelle mie corde i disegni di Jean-Claude Denis in Qualche mese a L’Amélie (Coconino press). Lo stile mi pare si inserisca pienamente nella tradizione francese ma la costruzione delle tavole non sembra adattarsi alla materia del racconto, che resta quasi una cosa a sé.

Sempre riuscite invece le storie di Gipi, tanto quando affidate agli scarni e un po’ sporchi tratti di penna che quando si stendono lungo le pennellate d’acquerello. Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di veramente bello in Diario di fiume e altre storie, per Coconino press.

[special thanks to Francesca, Antonio, Internazionale]