L’autunno si inoltra e la mia lista malanni cresce… Stavolta si è trattato di una travolgente epidemia familiare. Tra un dolore e l’altro, di natura fisica e no, e blogspot che fagocita post in fieri, non c’è molto di cui dover rendere conto.
Frost/Nixon è stato l’ennesimo film inutile di Howard, il quale si mostra sempre più legato al genere… C’è stato Tarantino, che è parso bello, sì, ma affatto epocale come altri hanno trovato. In dvd The Oxford murders, che ha pure una bella fotografia e l’idea sarebbe efficace ma il ritmo è imperfetto. E allora meglio la tv, dove elargendo il proprio obolo a Murdoch si possono godere i benefici dei primi episodi di Flash forward (che potrà anche essere l’ennesima serie che scompone e moltiplica le linee temporali ma – accidenti – per ora lo fa proprio bene). Alla terza stagione invece Dexter perde un po’ di mordente, ma la fidelizzazione è oramai troppo forte…
Dalle immagini in movimento ai movimenti in immagini va decisamente meglio e quindi le notti cupe trovano consolazione nelle figure oniriche di Taniguchi (La montagna magica), le inquietudini sentimentali nel bianco e nero di Judith Vanistendael (Sofie e Abou) e i momenti di sconforto professionale nell’ottimismo dal tratto incerto di Sualzo (L’improvvisatore).
Gli scampoli di tempo graziati dalle emicranie influenzali per ora sono dedicati all’ultimo romanzo di Nick Cave (La morte di Bunny Munro), che pare confermare tutte le belle sensazioni dell’ormai ventennale E l’asina vide l’angelo.
[E spero che tanto basti a Iosif il censore, la cui vicinanza mi è viralmente preclusa]